(Svart Records) Sami Hynninen, il leggendario Witchfinder (Reverend Bizarre, The Puritan, The Candles Burning Blue), torna nuovamente con il suo progetto più ambizioso, più personale, più dannatamente espressivo. È un doppio album, forse un quadruplo, ottanta minuti di musica fuori da ogni genere, ogni stile, ogni fottuta classificazione. Ventiquattro brani unici: introspettivi, violenti, dissonanti, atmosferici, rabbiosi, lo-fi, dark-fi, complicati, ricamati, sovralimentati, con estremi eccessivi percepibili in capitoli quali “War Against Suicide”. Episodi come “Faschionista” sono atmosferici, seducenti, intimi… brani nei quali troneggia la favolosa voce di Sami. Altri brani sono tanto ironici quanto decadenti, cosa ben percettibile con “The Mad Titan”, brano nel quale la voce di Sami viene supportata dal quella dell’organista. Il doom dei tempi d’oro? Sami non l’ha dimenticato, come confermano “It Never Happened”, “Legionari!” oppure “The Rape Of Europe”; “Everything Goes” è una pazzia tra jazz e orrore, quasi a-là Twin Peaks… mentre “Der Heilige Berg” esce da ogni schema logico, rimanendo tuttavia attraente. “Parasites”, “The Hashashin” o “Alien Harvest” traportano verso musica estrema registrata in qualche cantina malsana. “Erotomania” e “Angels Of Chaos” sono genialità creativa, mentre la conclusiva “March!” conferma che la mente di Sami riesce a spingersi ben oltre i confini di una qualsivoglia mente umana. Siamo davanti ad un altro parto creativo di quel pazzo di Witchfinder: in una sola release è riuscito ad infilarci, con immensa armonia, un po’ di tutto, dal punk all’industrial, dal metal, alla techno di basso rango, dai rituali sciamanici al metal, passando per il goth, per il rock, fino alle marcette militari… e molto altro. Ironia lacerante, sarcasmo letale… ma anche pensieri profondi e argomenti pregni di intelligenza e presa di posizione, una riflessione sullo stato del nostro continente, sulle filosofie che si scontrano nel suo ambito, con uno sguardo interrogativo verso l’elitarismo dilagante, lasciandosi comunque travolgere dal piacere perverso di una purissima e velenosissima misantropia.
(Luca Zakk) Voto: 9/10