(Volcano Rec.) Sound che avvampa in maniera energica, dettato dall’hard rock, dal southern rock, l’alternative e il grunge. Stile solare e vivo, ma americano per i perugini Oranjeboom. “Here Comes the Boom” fa sentire le chitarre, di Pit e Rikki. La voce di Smoke, che con Pit ha dato inizio alla band nel 2015, è cucita su misura alla musica. Gli altri due membri sono il bassista Sgrat, entrato nella band durante la produzione dell’album, e il batterista Kendy, quest’ultimo ex Snakebite come Rikki e Smoke. L’album supera la mezz’ora e mette in evidenza sette canzoni delle quali però “Higher Ground” e “Anechoic Chamber” meritano una piccola menzione in più. La prima perché è un’ottima cover di Stevie Wonder, la seconda è un brano che va ben oltre gli otto minuti ed è quasi il doppio del tempo medio delle altre canzoni. Sulla lunga distanza la band ha certamente dato un denso spaccato delle sue peculiarità: capacità melodica, riff dal tono classico, sequenze pulite, ritmi che plasmano l’andamento delle canzoni. Globalmente gli Oranjeboom sono la tipica band in cui l’insieme dei singoli determina un risultato perfetto. Il sound è smaltato da questa reminiscenza hard rock-grunge che guarda al passato più o meno recente del rock americano, cioè agli anni ’90. Il tutto avviene senza esiti smaccati, ma espresso con gusto. Forse una band del genere in America sbancherebbe.
(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10