(Nuclear Blast Records) Il nuovo album degli Oranssi Pazuzu esce per la Nuclear Blast e dunque presenta musicalmente qualcosa diverso dal solito. Approdare alla Nuclear Blast, una delle migliori etichette al mondo di musica metal, spesso ha significato un sound più pulito. Posto però che i ‘Pazuzu Arancione’ sono da sempre in evoluzione, sperimentando e avanzando in fatto di scrittura dei pezzi e in suoni in ogni pubblicazione, ebbene “Mestarin Kynsi” possiede qualcosa di nuovo e insolito. Oranssi Pazuzu ora introducono della buona e sana elettronica nelle maglie del sound. Un sound che nasce come black metal e che non lo è da tempo. Un sound prossimo al post metal e che non è manco del tutto tale. Un sound che è da sempre Oranssi Pazuzu, nonostante la band senta l’esigenza di rendere meno chitarristico il proprio muro sonoro. L’elettronica porta all’ascoltatore echi degli Hawkwind, armati dei sintetizzatori più moderni, e del pallido Krautrock, con lo spettro dell’acid rock che sorge d’improvviso. Spezzoni di torbida psichedelia vortica storicamente nei venti sonori dei finlandesi, ancora oggi oscuri e generati da un’eclissi che dura cinquanta minuti. L’ascoltatore è annebbiato e afflitto da questa tormentata evoluzione dei suoni, i quali spesso sono saturi, con l’elettronica ed effetti di sorta che inaspriscono le trame e creano piani di sviluppo d’atmosfera. Estremamente interessante il discorso sonoro creato in “Kuulen ääniä maa” che è puro industrial. La synthwave, anche spaziale, diventa la sola essenza riconoscibile di un qualcosa che nella norma è tortuoso e astratto e ancora una volta metal. Le composizioni tendono a essere dei labirinti, l’elettronica è l’unica direzione percorribile. Il clima di tenebre aleggia anche tra gli strati sonori non metal e decisamente acid rock, psichedelici, noise e post che siano. Le tenebre… Come sempre, perché se nel nome della band c’è una delle più terribili divinità del mondo antico, non ci si può aspettare che questo.
(Alberto Vitale) Voto: 8/10