(Nuclear Blast Records) La bussola artistica degli Oranssi Pazuzu è sempre stata impazzita. Senza un Nord magnetico, una direzione maestra. Oggi i finlandesi intraprendono un percorso artistico con “Muuntautuja” che si discosta da quanto fatto in precedenza. In italiano il titolo dell’album suonerebbe ‘mutaforma’, in tal caso la forma è qualcosa determinata da uno stile che incrocia una sorta di industrial, vaghi momenti avantgarde e tanto noise. Il tutto però sembra esasperato, nei suoni quanto nella forma. La struttura dei pezzi è mutevole, ovviamente, in un mutare che si trascina dietro anche i suoni. Per tanto diventano camaleontici gli Ornassi Pazuzu. Nel substrato sonoro si percepiscono rimandi a fasi precedenti della band, come quella psichedelica, dove tutto però è stravolto, reso a velocità diverse, enormemente trasfigurato dall’elettronica, l’effettistica e da una forte dose di eccentricità. Ma è tale oppure è confusione? “Voitelu”, terzo pezzo della tracklist, termina in una deriva di ondate rumorose che non portano a qualcosa. In vero Ornassi Pazuzu iniziano bene ognuna delle sette composizioni, poi però tutto esplode, lanciando schegge ovunque! Un po’ come fa Gnaw Their Tongues in certi suoi lavori al limite della coerenza. In tutto ciò la band scandinava si concede anche un brano da poco meno di dieci minuti dove ovviamente non accade nulla. Se gli Oranssi Pazuzu avevano delle idee devono avere scoperto, a lavori in corso, che erano piuttosto deboli e dunque son corsi ai ripari gonfiandole, facendole passare per una consolle e computer, affinché le manipolassero per eleggerle a un ibrido che si scopre privo di anima. A partire della copertina.

(Alberto Vitale) Voto: 5,5/10