(Pride & Joy Music) Se amate il power metal trionfale e boombastico, ma con un appeal alla Rhapsody/Nightwish piuttosto che alla Sabaton, non potete perdervi gli Orion’s Reign! Il secondo album dei greci è un tripudio di melodie aperte, marce gloriose, inserti folk ballabili… il tutto composto con cura e buone, se non ottime, capacità di songwriting. La opener “Elder Blood” si apre su una citazione dalla soundtrack di ‘Conan the Barbarian’, e si evolve in una maestosa cavalcata fra i succitati Rhapsody of Fire, gli Hammerfall più pomposi e i Dark Moor (soprattutto per i cori). Ottime linee vocali nella tirata “Together we march”, che vede la partecipazione di ‘Ripper’ Owens, ormai presentissimo in prodotti di questo tipo; lenta, potente e cinematografica “The Gravewalker”, mentre in alcuni passaggi della tiratissima “The undefeated Gaul” siamo dalle parti dei Two Steps from Hell. “An Adventure Song” ha quei giri da allegra ballata folk usati talora dai Nightwish della prima ora; è la stessa matrice, ma stavolta più orientata su tonalità mediterranea, che troviamo nell’ariosa “Nostos”. Trionfale in massimo grado “Warrior’s Pride”, una bordata power in doppia cassa con efficace controcanto growl; “Whitering Heart” è una power ballad che punta sul pianoforte e le emozioni. Ritornello over the top per la fuga symphonic power che risponde al nome di “Last Stand”, si chiude con la pura epica sinfonica di “Ride to War”. Può essere (per i detrattori) musica scontata, ‘plastificata’, eccessiva… ma guardato senza pregiudizi, “Scores of War” è ottimamente riuscito!
(René Urkus) Voto: 8/10