(Solitude Prod.) Dalla parte opposta del globo (sono divisi fra Australia e Nuova Zelanda) ci arriva l’ep d’esordio degli Orphans of Dusk: quattro pezzi, ventotto minuti di gothic/doom/death di grande impatto emotivo. Il disco è uscito in autonomia nel 2014, quindi l’anno successivo è stato ristampato dall’attenta Solitude Productions. Il giro che guida “August Price” è struggente quanto solenne; costruisce un brano energico, per nulla cupo, ma comunque disperato. L’oscurità abbonda invece, come suggerisce già il titolo, in “Starless”, brano costruito secondo gli eterni canoni del gothic/doom inglese. Cadenzata e rigida “Nibelheim”, song con sprazzi di pianoforte elegiaco; “Beneath the Cover of Night”, la canzone più lunga (otto minuti), è fondata su un crescendo avvolgente. Buone notizie per i doomsters lì fuori…
(René Urkus) Voto: 7/10