(Argento Records) Strisciano nel fetido underground olandese da un po’ di tempo, fin dal 2018, passando per il debutto del 2020 (recensione qui) e il successivo “Pelgrimsoord” del 2021. Una one man band che ama l’oscurità ed una forma di genuinità del black, il quale deve destreggiarsi tra ambientazioni decadenti e incedere aggressivi… proprio come rivelano le quattro tracce di questa parentesi artistica, di questo EP. Ecco quindi la potenza travolgente, il tremolo tagliente e la ritmica assolutamente catchy dell’opener “De Lichtkrans en de Waan”, un brano pregno di un malvagità che va a scomodare pure riff di matrice death e thrash. Anche il brano di chiusura è devoto ad un black metal intenso, con quel mid tempo marziale capace di crescere d’intensità. Le due tracce intermedie, invece, mantengono l’oscurità ma cambiano direzione, essendo sostanzialmente brani atmosferici, a base di tastiere ed organi, due capitoli che dipingono le tenebre con una tonalità più oscura di nero assoluto. Black metal e musica ambient dal sapore di morte, dall’aria sulfurea, minacciosa, lugubre. Un EP che esalta il lato più perverso, macilento e tetro dell’animo umano, celebrando con un atto di pura e sublime blasfemia la liberazione dall’esistenza, nel nome della totale devastazione.
(Luca Zakk) Voto: 7,5/10