(Blood Fire Death/Kremon Records) Attivi dal 2012, gli Spagnoli Ósserp arrivano al loro primo full length a due anni di distanza dall’ EP di debutto “Sota El Cinturò d’Oriò”, ed ad un anno dallo split con gli Assot. Il genere proposto dalla band Catalana è un mix tra death metal, grindcore e D-beat, con molti riferimenti a bands come Entombed e Napalm Death, mentre la componente più vicina al crust li avvicina stilisticamente ai connazionali Impetigo. Pur non proponendo nulla di troppo originale, va dato atto agli Osserp di sapere mescolare bene le influenze, creando brani scorrevoli e convincenti, dove la furia del grind ben si sposa con le chitarre Swedish dal classico suono a motosega, mentre la sezione ritmica si alterna tra blast beats impazziti e parti più vicine all’hardcore, con un basso distorto onnipresente a dare maggior groove alle composizioni, che risultano vincenti anche nei momenti più rallentati. Ne è un esempio “La Tardor Dels Màrtirs”, che parte con un riff molto cadenzato e potente, che precede una partitura più death metal oriented che sfocia nel consueto macello grindcore, seguito da un nuovo rallentamento nel finale. L’influenza degli Entombed di “Clandestine” si fa sentire qua e là, specialmente nel riffing di “Clot O Carner”, molto vicino allo stile della band Svedese, mentre “Heretant Enemics” è maggiormente equilibrata, tra parti grind, death metal e rallentamenti non lontani dal deathcore in voga negli ultimi anni. Un album che si ricollega alla tradizione estrema degli anni ’90, senza tuttavia suonare datato, grazie a strutture scorrevoli e dinamiche che rendono il lavoro gradevole anche dopo ripetuti ascolti.
(Matteo Piotto) Voto: 7,5/10