(autoproduzione / Distrokid) La band è il risultato della collaborazione tra Luca Cocconi (The Modern Age Slavery, Browbeat) e Imer Bigi (ex Dark Lunacy). Due musicisti che ci danno dentro! Hanno deciso di collaborare perché si sono scoperti in sintonia in fatto di concezione musicale. Lo si capisce, non può essere altrimenti. “Self-Inflicted Wounds” è un lavoro di estremismo, ragionato, smussato ma sempre estremismo è! Album accattivante, carico di groove, di una patina di distorsioni fragorose, d’impatto e che foderano partiture a metà tra thrash-hardcore, grooove metal, death metal e così via. Roba forte, da maneggiare con estrema cautela. Vanno spediti Luca Cocconi e Imer Bigi, pestano il piede sull’acceleratore ma i loro strumenti sono chiari, debordanti di distorsioni e grove. Un vortice impressionante che sembra riprendere roba dei Sepultura, Fear Factory – infatti è presente nei pezzi la cover di “Cyberwaste” proprio dei Fear Factory – e qualche altro nome, eppure queste influenze non sopravvivono più del dovuto in questo suonare volutamente estremo, devastante, a tratti tenebroso e a suo modo un po’ punk.
(Alberto Vitale) Voto: 8/10