(Nuclear Blast) Sembra proprio che da una decina di anni a questa parte, gli Overkill stiano vivendo una nuova giovinezza. Dal 2007, anno di uscita di “Immortalis”, la band capitanata da Bobby “Blitz” Ellsworth sembra aver recuperato le radici thrash metal, messe parzialmente da parte tra la metà degli anni ’90 ed i primi anni di questo millennio, in favore di soluzioni più groovy, pur mantenendo sempre uno stile inconfondibile ed una credibilità inattaccabile. I successivi “Ironbound”, “The Electric Age” e “White Devil Armory” hanno consolidato questo stato di grazia, presentandoci una band compatta e brani in grado di competere con i fasti del passato. Una forma smagliante dimostrata anche in “The Grinding Wheel”, un lavoro decisamente ispirato, in perfetto stile Overkill, ma che allo stesso tempo si discosta parzialmente dalle ultime uscite della formazione newyorchese. L’opener “Mean Green Killing Machine” parte con un drumming martellante, il classico basso in evidenza dell’inossidabile D.D. Verni ed un riff potente e ricco di groove, con il mattatore Blitz che, a quasi cinquantotto anni canta con la rabbia e l’entusiasmo di un ragazzino. Se “Our Finest Hour” richiama “Electric Rattlesnake” (il riff portante è praticamente lo stesso), “The Long Road” è decisamente più melodica, con cavalcate epiche dal sapore maideniano, che sfociano in sfuriate thrash che richiamano i tempi di “Horrorscope”. Il punto di forza di questo brano è il ritornello, accattivante ed efficace, capace di stamparsi immediatamente in testa. “Come Heavy” ha un incedere blueseggiante, sostenuta da un riff sabbathiano (alla “Hole In The Sky”, per intenderci), che richiama un po’ lo stile dei nostri ai tempi di “I Hear Black”. “Red White And Blue” è furiosa, una mazzata thrash/punk davvero feroce. La title track è oscura, epica, una via di mezzo tra “Horrorscope” e “The Years Of Decay”, con una componente maggiormente epica e “cinematografica”. Un album maturo, composto da una band sicura dei propri mezzi, che non deve dimostrare niente, che sa coniugare ad uno stile riconoscibilissimo soluzioni nuove e mai banali.
(Matteo Piotto) Voto: 8,5/10