(M&O Music) Il debut dei russi Overwind, in sostanza nuova incarnazione di una band chiamata FreaKozaks, si presenta (a prescindere dalla copertina poco indovinata) come un prodotto attuale, destinato alla fascia più giovane di metallari. “Giant Leap”, infatti, offre un prog moderno e labirintico con un ritornello melodico quasi da scuola svedese. “Justice for Sale” si inventa degli spunti quasi tribali, mentre c’è maggiore melodia in “Daily War”, un pezzo che mi ha abbastanza ricordato i nostri Vision Divine. Potentissimo il groove di “Dance on the Grave”, uno dei pezzi migliori dell’album, che personalmente mi ha rievocato una delle mie band preferite in questo settore, i The Dogma… come mai tanta Italia nel sound di questi russi? Sarò io che esagero? Improvvisamente ultramelodica e radiofonica “Broken Spell”, mentre “Crystal Prison” è una power ballad clamorosa, dal taglio decisamente hard rock, ben riuscita ma ben poco affine al resto della scaletta. Con l’arcigno strumentale autotitolato si chiude un disco che – come ormai accade regolarmente – non offre particolari sorprese, ma non demerita in nessun punto in particolare. Resta sempre l’eterna domanda: quanti ascoltatori italiani lì fuori si lanceranno su un prodotto come questo, data l’incredibile mole di dischi sul mercato? Ma l’interrogativo è come sempre destinato a restare senza risposta…
(Renato de Filippis) Voto: 6,5/10