(Blastasfuk Grindcore) Non potevano trovare un titolo migliore per descrivere la loro proposta, gli statunitensi Pretty Little Flower, band votata alla devastazione sonora totale. Il loro sound unisce il grind core di Terrorizer, Filthy Christians e Lock Up al thrash di matrice slayeriana, risultando molto accattivante nonostante l’estremismo sonoro. Riffs lancinanti si alternano a parti cadenzate, la batteria viaggia a velocità elevatissime e gli assoli sono brevi e minimali, alla Kerry King, per intenderci. I brani sono di breve durata (l’album è costituito da quindici songs e dura appena venticinque minuti), ma l’intensità sprigionata è annichilente. “Wicked Strains of Primeval Virus” è un rullo compressore che travolge ogni cosa, giocata su ritmiche isteriche e batteria in costante blast beat. “Human Hunter: Future Butcher” ha un riffing più thrashy, così come la successiva “Fiendish Electrocution”, brano vicino allo stile dei D.R.I. riletti in chiave estrema. L’album è piuttosto omogeneo ma non stanca affatto, un po’ per il minutaggio ridotto, ma soprattutto per l’energia sprigionata e la dinamicità dei brani, che costituiscono un ottimo esempio di come si possa suonare musica estrema di qualità.
(Matteo Piotto) Voto: 7/10