(Sneakout Records) Un album decisamente interessante questo “Fallen America”, debutto dei veneti Pacino. Un lavoro difficilmente inquadrabile in un genere preciso, per via della diversa estrazione musicale di questi musicisti tutt’altro che di primo pelo. Alla batteria troviamo infatti Douglas D’Este, famoso per la sua militanza nei Moofloni, mentre Mattia Briggi degli X-Ray Life si occupa delle parti vocali. Completano la line up il chitarrista Francesco Bozzato ed il tastierista Bruno Zocca, che ha militato nella band della leggenda del prog Aldo Tagliapietra. La mancanza del bassista è stata sopperita dall’uso dei sintetizzatori, che conferiscono un sound ancora più cupo e moderno. Tentando di spiegare che tipo di musica facciano i Pacino, potrei descriverli come una jam session tra Alice In Chains, Nine Inch Nails, Faith No More e Black Sabbath, con un’attitudine rock’n’roll ed un certo gusto progressivo soprattutto in certe partiture di tastiera. Ho trovato superba la prova di Mattia Briggi, che ha dimostrato una versatilità notevole, passando da vocalizzi malinconici e disperati alla Layne Staley alla follia messa in musica di Mike Patton, mantenendo comunque una timbrica personale, evitando così di scimmiottare le fonti d’ispirazione. Musicalmente troviamo trascinanti melodie da colonna sonora violentate da improvvise scariche industrial, con chitarre dannatamente heavy ed un drumming monolitico eppure fantasioso. Una canzone che riassume tutte queste caratteristiche è la stupenda “Iknusa”, dal riffing blues, vocalizzi molto vicini a quelli di Patton e tastiere che fanno il bello ed il cattivo tempo, tra partiture elettroniche ed altre classiche dove prevale l’organo. Ok, io ci ho provato a descrivere lo stile della band, ma e praticamente impossibile spiegare la genialità in poche righe. Procuratevi una copia di “Fallen America” ed ascoltatelo in loop, non ne rimarrete delusi.
(Matteo Piotto) Voto: 9,5/10