(Cruz del Sur/Audioglobe) Non sarò mai abbastanza grato alla Cruz del Sur per la sua riproposizione dell’intero back catalogue dei Pagan Altar: “Mythical and Magical” è il terzo disco, apparso originariamente nel ’96, ma riempito di materiale scritto addirittura entro il 1983, e quindi dotato di quell’aura magica e sacrale che già caratterizzava “The Timelord”, “Jugdment of the Dead” e “Lords of Hypocrisy”. Dodici brani, in totale, nascosti dietro questa bella copertina in stile liberty. “Samhein” si leva direttamente dalle nebbie di una Inghilterra primordiale: la voce lamentosa di Terry Jones è particolarmente ispirata, le chitarre sono taglienti ma allo stesso tempo molto calde. “The Cry of the Banshee” è una cavalcata di chitarre distorte, mentre “The Crowman” attinge allo stesso folk da cui hanno preso a piene mani sia gli Uriah Heep che certi Led Zeppelin. Gli otto minuti della drammatica “The Sorcerer” mi hanno ricordato molto cose analoghe dei Wishbone Ash (ad esempio “Persephone”), e del resto il retroterra delle due band, che pure hanno preso strade diverse, è sicuramente il medesimo. “Dance of the Druids” tiene fede a quello che promette il titolo: non mancano i passaggi eterei e sognanti, cui fanno da contrappunto le accelerazioni rock. “The Erl King” è una soffusa e raccolta ballad acustica di oltre otto minuti, mentre sfiora i nove la conclusiva “The Rising of the dark Lord”, dove la psichedelia regna sovrana. Anche questo, come gli altri, è un imperdibile capitolo della storia di una band ingiustamente sfortunata.
(Renato de Filippis) Voto: 8/10