(VIC Records) Propongo di non recensire più gli album di Rogga Johansson. Finiamola qui, basta! Annunciamone solo l’uscita e stop! Quanti album in cui lui suona escono in un anno? Ho perso il conto. Estenuante. Carve è stata una delle tante band nella quale Rogga ha messo mano. Due demo e due album incisi. Mentre i Paganizer si fermarono nei primi anni del nuovo millennio, Johansson insieme a Matte Fiebig (ex Paganizer, ex Ribspreader) e Andreas Karlsson (Paganizer, Another Life, Ribspreader) per tenersi in forma crearono appunto i Carve. Le quattro release di cui si è detto vennero realizzate nel giro di quattro anni. “Stillborn Revelations” era del 2002 e venne registrato al Necromorbus Studio con Tore Stjerna (Watain, Scar Symmetry, Desultory), mentre “Revel in Human Filth” era del 2004 e fu masterizzato da Dan Swano (Opeth, Bloodbath, Katatonia). Insomma questa vagonata di materiale (ventuno pezzi) è un vero cimelio di sweden death metal vecchio stampo. Ad essere sincero mi piace molto di più sentire Rogga e soci nella veste di quegli anni che nel sound odierno, in quanto l’atmosfera del periodo è nettamente percepibile in ogni singola traccia. Non che oggi lo stile sia cambiato, ma effettivamente la genuinità di quel sound che si riscopre in questa raccolta è davvero interessante. Consigliato.
(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10