(Hidden Marly Prod.) La recensione di “From Carpathian Land” è già stata scritta QUI tempo addietro, tuttavia ora la giapponese Hidden Marly ristampa il terzo album della black metal band ucraina, nonché l’ultimo in studio in ordine cronologico nella discografia della band, con l’aggiunta del demo “Gods of Golden Circle”, prima opera dei Paganland datata 1999, oltre a una copertina rinnovata. I pezzi del demo sommano un minutaggio di una ventina di minuti, ampliando così per l’ascoltatore lo spettro di conoscenza verso la band. I Paganland nacquero come duo nel 1997 e con l’intento di un progetto esclusivamente in studio attraverso Bylozor e Rune. Il demo venne inciso con l’aiuto di sessionmen. La band negli anni è passata attraverso diversi avvicendamenti, diventando comunque un porto franco per molti blackster che hanno militato anche in altre prestigiose formazioni della scena ucraina, come ad esempio Kroda, Polynove Pole, Lamia Culta e altre ancora. Rune oggi è l’unico dei due fondatori rimasti in formazione, nonostante non sia presente sul secondo demo, in quanto all’epoca era fuori dal paese, mentre si diede da fare per incidere il primo album della band “Wind of Freedom”. Nel demo i tratti pagan degli ucraini sono evidenti, rinforzati dall’ausilio di synth. Grande dominanza del basso di Bylozor, nei suoni e nella tecnica, con le chitarre ‘zanzarose’ e poste un po’ dietro nei livelli dei volumi. “ Gods of Golden Circle” è acerbo nei suoni, fedele comunque alla tipica e tradizionale approssimazione in studio da parte delle black metal band underground, però ambizioso e di grande respiro nel songwriting. Melodie ampie, epiche, andature che accompagnano i tappeti melodici e rasentano un misticismo folklorico piuttosto sentito. La band ha sempre messo in primo piano il proprio paese, celebrando l’Ucraina soprattutto sotto l’aspetto naturalistico. L’appartenenza alla terra è per i Paganland come essere parte di un regno che ingloba cultura, tradizione e storia.
(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10