(Nuclear Blast Records) Sono passati ben otto anni da “Coming Home” (recensione qui), ultima fatica discografica di Pain, progetto creato quasi per hobby poco meno di un trentennio or sono dal geniale Peter Tägtgren, mente degli Hypocrisy, produttore di successo e partner di Till Lindemann negli album solisti del cantante dei Rammstein. Non ci sono molte variazioni stilistiche rispetto al passato, ma le composizioni sono di altissima qualità, potenti e catchy, con una buona alternanza tra aggressività e momenti melodici e riflessivi. È praticamente impossibile rimanere fermi sotto il ritmo martellante di brani come l’opener “I Just Dropped By (To Say Goodbye)”, marziale nel suo incedere decisamente ‘rammsteiniano’, mentre “Not For Sale” sembra nata per monopolizzare i dance floor di ogni locale alternativo che si rispetti, per non parlare di “Party In My Head”, potenziale hit dal ritornello esaltante e ruffiano. Un altro momento indimenticabile è il duetto tra Tägtgren e l’ospite Cécile Siméone, la quale aveva già collaborato con Pete in passato con ottimi risultati, e che qui possiamo apprezzare nell’emozionante “My Angel”. Un album che i fans dei Pain sicuramente ameranno alla follia, grazie a pezzi potenti e decisamente accattivanti.

(Matteo Piotto) Voto: 9/10