(Indie Recordings) Dopo un completo rinnovo, come già spiegato in occasione del singolo “Odius” (recensione qui), questi rockers finlandesi (ri)debuttano con un album ricco di fantasia, tecnica e coinvolgimento. Infatti i loro brani sono sostanzialmente di stampo alternative rock, ma non manca quella componente progressiva tipica di certi generi del metal e questo -oltre che sul singolo- si capisce immediatamente dall’elettrizzante opener “Dead Wrong”, un brano ricco di cambi, sia di ritmo che di melodia ma anche di impostazione vocale. Il gusto dei brani e sempre polveroso, con influenze southern e punk. Molto catchy ed esplosiva “Pale Horse”, brano pieno di riff intensi pregni di una subdola melodia che ama farsi strada nei momenti più aggressivi. In un certo senso più brillante e solare, anche se non priva di sfuriate quasi metalcore, l’ottima “The Passenger”, canzone nella quale voce e cori offrono una performance coinvolgente. Dettagli pop rock su “Darken Waters”, anche se la melodia dominante risulta malinconica, decadente ed assolutamente attraente, trasportando il brano verso direzioni pesanti ed innegabilmente apocalittiche. La versatilità della band diventa ancora più chiara con “Catharsis”, un brano che spazia dal prog, al punk, passando sotto il rullo compressore del death metal. Punk pop con “Less Than a Ghost”, intensità emotiva ed interessante complessità di arrangiamenti con “Omnivore”, prima dell’oscura ed intensa conclusiva “Quicksand”. Tanta tecnica. Intelligenza nell’attingere da altri generi dando vita ad un blend tutt’altro che scontato. Lo confermo: ottima musica, ma assolutamente un preannuncio di devastazione, grinta e sudore in sede live!
(Luca Zakk) Voto: 7,5/10