(Autoproduzione) Malvagità senza compromessi. Una costante sensazione di vicinanza agli inferi percettibile durante questi cinquanta minuti abbondanti caratterizzati da un black metal poderoso, ricco di groove, ricco di idee, circondato da tastiere sulla scia dei vecchi Dimmu Borgir, di Emperor, di Naglfar. Molta melodia coinvolgente, molta ritmica attraente, rendono “The Faustian Disciplines” un album veramente bello, concepito dopo oltre quindici anni di vita della band tedesca, la quale in passato ha prodotto solo demo ed EP, posticipando sempre il debutto. Dieci tracce che hanno l’impostazione del concept album, dove ogni canzone rappresenta una disciplina oscura, dal sapore sulfureo, misterioso. Filosofia, misticismo, ed ancora teologia, alchimia, e poi rabbia ed estasi. Queste sono le discipline di Faust che nella leggenda tedesca vendette la sua anima al diavolo in cambio di potere e di conoscenza, i due desideri umani che avvicinano al divino, al supremo, al sovrumano. Registrato in maniera estremamente valida, questo album regala emozioni fresche, ormai difficili da trovare nella musica recente dei grandi nomi del genere. Ogni canzone ha una progressione epica, trionfale, quasi creata per marcare il successo del protagonista sulle varie arti, forte del supporto del signore degli inferi. Il feeling emanato dall’intero disco è quello che si sentiva su “Enthrone Darkness Triumphant” dei Dimmu Borgir, su “Harvest” dei Naglfar, o su “Séance” dei Dark Fortress, e risulta estremamente energetico, dinamico, coinvolgente. Un’ottima prova per una band poco nota, decisamente underground, ma non per questo meno valida. Bravi i chitarristi, capaci di creare validi intrighi musicali, ottima la prova del bassista e pure del batterista costantemente impegnato in un tappeto ritmico incalzante e letale. La voce Trolfbert (anche chitarrista e tastierista) risulta feroce, aggressiva e nel complesso naturale, non certamente spinta al limite pur di risultare cattiva: il suo growl è possente, oscuro e sempre imponente. Nell’insieme ogni canzone risulta molto interessante, ma decisamente spiccano “Faustian – (VII) Rage” con la sua progressione infernale e “Accession to Power – (VIII) Alchemy” con quei cambi di tempo repentini, sempre ben costruiti, sempre precisissimi. “The Faustian Disciplines” riesce a mettere insieme una componente black molto violenta, ricca di tempi veloci e blast beats con una melodia costantemente presente, accentata da una parentesi sinfonica mai predominante e sempre d’effetto. Decisamente un’ottima prova, da non perdere.
(Luca Zakk) Voto: 7,5/10