(Emanzipation Productions) L’anno scorso “Last Of A Kind” ha riportato alla luce, a dieci anni dal precedente album, una band motivata e con nuovi innesti. Un lavoro interessante, QUI recensito, che ci ha fatto capire quanto i danesi fossero ormai non solamente una death metal band. Ebbene a distanza di un anno quella donna malefica chiamata Sonja Rosenlund Ahl, al microfono, e tutti gli altri riescono a perfezionarsi. Anche “Maleficium Part I”, più del precedente album però, è una concreta mazzata che spariglia pattern, riff e linee vocali tra il death metal più feroce, marziale e anfetaminico e il black metal. Tra potenza e scatti nervosi o completamente oscuri, con all’interno maglie del riffing orride che rievocano Morbid Angel quanto i Behemoth, i Panzerchrist dopo decenni di attività si inventano una malefica creatura dei nostri giorni. Sound levigato appunto da un’oscurità densa che sovrasta questa energia esecutiva, la quale determina composizioni articolate. A volte forse sono umorali i Panzerchrist e tuttavia inseguono ancora il concetto melodico. La propulsione ritmica è notevole, Ove Lungskov poi si dà da fare di continuo con i pedali della doppiacassa. “Maleficium Part I” è incentrato sulle streghe nel medioevo, o almeno ciò che l’Inquisizione voleva che certe donne fossero, nonché l’esoterismo e quanto può essere ascrivibile all’arcano. Questo è il primo vero banco di prova per Sonja che, a differenza del precedente album, ha potuto prendersi lo spazio necessario e dare autonomamente una direzione concettuale ai testi. Eccellente al cantato, al resto, la musica, i Panzerchrist hanno limato ogni aspetto per lasciare trasparire da queste atmosfere, orrore, incubo, sopruso e, in definitiva, il male.
(Alberto Vitale) Voto: 8/10