(Emanzipation Productions) Una band che nell’underground ha sempre mantenuto la testa alta, facendosi conosce in giro anno dopo anno. Sette album in studio, militanze eccellenti che poi hanno lasciato, come Bo Summer degli Illdisposed. “Soul Collector” è il quarto album, pubblicato dalla band nel 2000 per Mighty Music. La formazione danese all’epoca vedeva al microfono proprio Bo Summer, affiancato dal batterista degli Exmortem Reno Killerich, l’ex Frozen Sun e chitarrista Michael Kopietz e la bassista Karina Bundgaard. Una formazione un po’ risicata che cambiò subito dopo e tuttavia non era neppure quella dell’album precedente. Storie di band che nascono, si trasformano, altre muoiono, altre vanno avanti, in una selezione naturale impietosa. Impietoso anche “Soul Collector” che mostra una solidità impressionante. Riff quadrati, continui che prendono dal thrash metal teutonico, dal più classico del death metal, con improvvise accelerazioni e trilli di corde che rievocano saltuariamente il black metal. Un cantato che spazia tra growl e uno scream per una prestazione malata e oscura. Fondati da Michael Enevoldsen, ex batterista degli Illdisposed, i Panzerchrist sembrano una possibile sintesi dell’estremismo musicale. Scatti tra death metal e brutal death metal, impeti feroci quanto i Suffocation, marcescenze dei Carcass di una volta, i Sodom, forse i Vader e altro che trova per l’appunto la giusta sintesi e coesione in un album possente. “Drownin“Soul Collector”ra nelle pietre miliari ma ne assorbe ogni aspetto di esse, diventando così un elemento da non trascurare. Lo ha capito la Emanzipation Productions che lo ripropone in CD digipak e per la prima volta in vinile ma in copie limitate.
(Alberto Vitale) Voto: 8/10