(autoprodotto) EP strumentale… nessuna parola, ma un mondo di pensieri scatenati in cinque tracce di qualità. Paolo Carraro, chitarrista, da sfogo alla sua creatività con una band talentuosa e, evitando di fare il virtuoso accompagnato da musicisti anonimi, dona vita ad una musica d’insieme realizzata da quattro artisti capaci di generare musica pura, ricca di sentimenti, musica intensa, libera, sensuale, eccitante, provocante, sensuale. La musica di un certo livello non deve essere solo composta con maestria, è la sua esecuzione che la rende viva, che aggiunge tono, accenti ed un senso di vitalità. Dal blues al prog, dal prog al blues. “Introduction 1257” è vagamente epica, teatrale, con una chitarra assolutamente fantastica la quale rivela di che pasta è fatta la band. “Exeptions”, è blues, heavy blues, power blues, con una sezione melodica superlativa, fraseggi che si inseguono disegnando un caleidoscopio di emozioni unico. I tempi accelerano con “Prog’n’Roll”, un titolo che descrive alla perfezione il brano: intenso, mediamente veloce, ma abbandonato ad una fantasia sonora meravigliosamente irrequieta. Dolce ed introspettiva “Blue Jay River”, un brano dove le chitarre trovano percorsi suggestivi, espansivi, con stupendi fraseggi di una scuola già frequentata da gente come Malmsteen o Friedman. Blues che diventa rock, che evolve al jazz, fino al puro prog, con la conclusiva “Beck in Town”, un brano che non nega piacevoli tocchi heavy costruiti sopra linee di basso maestose. EP irresistibile. Con una tale libertà creativa, dopo un breve EP del 2013, quest’altroEP risulta limitativo. Dubito seriamente che a Carraro & Co manchino le idee… pertanto questi poco venti minuti di musica, anche se stimolano, accendono ed eccitano, sembrano limitati, si interrompono proprio al culmine, ad un passo dal totale orgasmo sonoro. Speriamo che con questa line up compatta ed in vena di collaborazione arrivi presto un full length dello stesso livello: sarà un piacere infinito dimenticare il mondo ascoltando questa intensa forma d’arte.
(Luca Zakk) Voto: 7/10