(Autoprodotto) Sono al debutto e dietro hanno una storia interessante, la quale ha a che fare con il caso, con la sfida, con i rallentamenti della pandemia e pure una diagnosi di malattia grave. Le menti qui dietro sono il norvegese Øystein Hansen, compositore e chitarrista, assieme al vocalist olandese Ringo Christiaan Van Droffelaar. I due si incontrarono al Waken 2017, nel campeggio… quando tra i festeggiamenti Øystein sente la potenza vocale di Ringo… cosa che lo porta ad invitarlo immediatamente nel suo futuro disco. Alcuni mesi più tardi…. ecco che Ringo con degli amici bussa alla porta di Øystein… in Norvegia… con il resto che diventa subito storia, la storia di questa band. Black metal di tendenza sinfonica ma non solo: un metallo estremo ma melodico, curato… tecnico, tanto feroce quando delicato, tanto complesso quanto diretto ed efficace. Non mancano gli assoli, non manca una chitarra granitica, non mancano divagazioni atmosferiche, linee di basso rocciose ed un drumming poderoso il quale, con tutto il resto, supporta una voce ricca di malvagità e perversione, a tratti addolcita dalla componente femminile. Brani come “River of Pain” esaltano il sentore trionfale in chiave apocalittica, cosa cara a bands quali i Dark Forest. Superlativa la chitarra della riuscita “Carry the Cross”; la title track è in grado di estendersi in ogni direzione… uno dei brano che ospita la voce della bravissima Siri Valdman. Tra gli altri ottimi pezzi, esalta la teatrale e molto curata “Reasons”, una canzone davvero piacevolmente lunghissima oltre che conclusiva . “Sun God” non è un album banale, anzi: servono svariati ascolti per poterne apprezzare al pieno le sfaccettature e le idee molto ben concepite che contiene. Tuttavia, altro dettaglio geniale, è la sua capacità di essere fruibile e coinvolgente fin da subito, fin dal primo ascolto, grazie alla sapiente mescola di una vasta gamma di tendenze heavy metal, qui arrangiate e affiancante con sublime ed incredibile maestria.
(Luca Zakk) Voto: 8,5/10