(Metal Revelation) Una tempesta di groove ed energia nel debut dei francesi Parallel Minds, che stupiscono con una proposta attuale e potente. Ce ne accorgiamo subito dall’opener “I am”, che unisce la potenza power/thrash degli Iced Earth alla modernità del groove dei Nevermore, per un connubio ben riuscito fra vecchio e nuovo. Una linea melodica più pronunciata anima “Reborn through Hate”; pesante ed evocativo il lungo mid-tempo “Midgal Bavel (Myth of Babel)”, di cui si ricordano soprattutto i cori. La titletrack osa un cantato poco metal, molto veloce e torrenziale; io non sono convinto ma l’effetto è comunque significativo. Dopo la power ballad in crescendo “A 1000 Minds away”, che mi ha riportato ancora alle atmosfere della band di Jon Schaffer, i transalpini meravigliano con i quasi venti minuti di “Hyperion”, che contiene anche molti passaggi slow di un fascino sofferente. Questo disco molto lungo (quasi 70 minuti) si conclude con due cover, “Coming home” degli Scorpions e “Only the Good die young” degli Iron Maiden. Metal giovane e spregiudicato, ma che mi sembra costruito più per una platea nordeuropea (se non addirittura americana) che per le nostre latitudini.
(René Urkus) Voto: 7,5/10