(Cyclone Empire) Secondo album per gli svedesi Parasit, esempio lampante di crust / D-beat spensierato ma per nulla frivolo. In alcuni frangenti gli svedesi sembrano una sorta di Disrupt meno arrabbiati, ma non di certo tranquilli e pacati. I Parasit si avvicinano anche ai Discharge, in particolare nel brano “The Market Sets”, dove si ha l’impressione che stia per partire una cover di “Protest and Survive” e invece è solo una similitudine. L’album è stato registrato nell’aprile del 2015 e in due canzoni, appunto “The Market Sets” e “Money Slave”, figura la voce Jocke Hammare (Meanwhile, Price Of Silence). Pur premettendo che questo genere tende a massificare le tante release, anche per il fatto che i suoi meccanismi funzionali sono pochi e talmente elementari che il crust e l’hardcore in generale hanno già detto tutto, i Parasit danno comunque l’impressione di non avere un sound del tutto personale. Nonostante ciò “A Proud Tradition of Stupidity” è quella solita scheggia di rabbia e ottusa ondata crust che si riversa sull’ascoltatore con irruenza senza pari.
(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10