PARRICIDE – “After The Funeral” (Compilation)

(Selfmadegod Records) Non si sente più parlare dei Parricide perché pare siano ormai fermi. Pubblicato l’album “Sometimes It’s Better to Be Blind and Deaf” nel 2015 è poi calato il sipario sulla formazione polacca che negli anni ’90 esordì con un death metal carnale, con tratti gore, in debito con i Carcass e tanto poi da essere risucchiati dalla tentazione grindcore che li ha sospinti fino alla fine. “After The Funeral” è una raccolta di pezzi ri-registrati. Materiale assurdo e già noto nei primi anni ’90, si ricorda che la band nel primo decennio pubblicò tre album nonché dei demo, oggi ripreso e risuonato per dargli una seconda vita o comunque un aspetto più dignitoso. “After The Funeral” pesca tra il 1992 e il 1997, di seguito il dettaglio della tracklist pubblicata in doppio CD, doppio vinile e doppia cassetta, e si sente una band fresca, infognata in quel death metal fangoso, con un groove dunque marcio, ritmiche ossessive sia in fatto di blast beat quanto di passaggi possenti e insistiti. Assoli spettacolari tutti limati di quella epica lancinante che sembra provenire da terre dove la morte regna. La band risuona l’intero album “Crude”, del 1999 e terzo in discografia, che compare nel secondo disco o cassetta che sia. La prima parte di questa compilation vede materiale ripreso dai primi due demo e dagli altrettanti primi due album. Uno sguardo al passato senza cedere a velleità moderne ma solo dandoci dentro come si usava fare nell’era dello strumento collegato all’amplificatore e affondi a prescindere dall’accordatura fissata o dal tipo di distorsione.