(Nuclear Blast Records) Giungono all’undicesimo album gli statunitensi Pathology; un ottimo traguardo, se teniamo conto che la band esiste soltanto dal 2006. Oltre alla notevole prolificità, un’altra caratteristica della formazione proveniente da San Diego è l’impressionante numero di cambi di line up, cosa che comunque non ha inficiato la qualità e la coerenza della proposta musicale da parte di Dave Astor, batterista ed unico membro originale del combo. Allo stesso tempo però, questo continuo viavai di persone consente di mantenere una certa varietà, grazie alle nuove idee che ciascuno dei musicisti è in grado di portare con sé, e proprio “The Everlasting Plague” ne è un esempio. Se lo stile di partenza è un brutal/slam death metal, in questo nuova uscita non mancano spunti più freschi, con accelerazioni in grado di rendere i pezzi più dinamici e frequenti parti tecniche mai fine a se stesse. Davvero azzeccati sono anche alcuni inserti melodici presenti soprattutto in fase solista, in grado di fare da contraltare a partiture più veloci e funamboliche caratterizzate da sweep fulminei. Un album che si mantiene coerente con le precedenti uscite, ma che allo stesso tempo se ne discosta grazie ad un songwriting dinamico e ricco di ottimi spunti.
(Matteo Piotto) Voto: 7,5/10