(Les Acteurs de L’Ombre Productions) Terzo sigillo per la band francese, la quale si abbandona dentro i meandri imprevedibili del desiderio umano. Più melodici. Più aggressivi. Più estremi. Più unici ed identificativi. Ci sono meno informazioni a corredo di questo nuovo lavoro, tuttavia più capace di comunicare, più diretto, più incisivo, più esplosivo: un concept, un’interpretazione romanzata del lavoro di René Girard sul desiderio mimetico, il capro espiatorio e il sacrificio rituale, cosa che porta il sound verso tendenze più radicali, più essenziali rispetto alla produzione precedente, enfatizzando violenza, velocità e forse un legame con un black metal più tradizionale, anche se sempre capace di evoluzioni suggestive, atmosferiche, come conferma il favoloso strumentale “Lama Sabachthani”. Brani come “Je vois Satan Tomber comme l’éclair“, riescono a destabilizzare, a provocare, a travolgere, mentre la profondità introspettiva di capitoli quali “Les Indifferenciés” permettono di ricordare la genialità stilistica di questa band della valle della Loira. “Désir” porta verso estremi pregni di disperazione in stile Cradle of Filth, cosa poi intensificata da “Les Mammonites” e dalle pulsazioni provocanti della title track. Ancora una volta un album nervoso, instabile, stimolante, destabilizzante. Un sound con una base isterica devota a stati d’animo irrequieti, verso una fine, verso un epilogo, verso un sublime e favoloso stato dell’arte.
(Luca Zakk) Voto: 9/10