(Les Acteurs de L’Ombre Productions) Per fortuna dalla volta scorsa (leggi qui) le cose sono peggiorate. Ora il black metal di questo manipolo di degenerati francesi viene definito ‘Wrecked Black Metal’, black metal scassato, a pezzi… praticamente come prima ma con uno spunto più internazionale. Ma è l’unica tendenza internazionale, in quanto la musica di questi sei devastati (potrebbero essere molti più più, non è molto chiaro perché nessuno vuole che lo sia) insiste con testi rigorosamente in lingua madre, rivelandosi più black metal di qualsiasi altro black metal, e più avant-garde di qualsivoglia definizione o ipotesi di avant-garde. Pennuti e circo con “Viens tâter d’mon Carrousel”… le lame e le ghigliottine della favolosa “Quel sale Bourreau”… il caos di “PN mais Costaud!”. Carni e carcasse che fuggono dall’immensa “Saignant et à Poings”… il tango ed i cimiteri dell’immensa “Le Tango du Vieuloniste”. La seducente “Fin Défunt” si spinge oltre… si ribella… rivoluzionaria “La Semaine Sanglante”, con i suoi blast beats e le sue scappatelle tra sesso e sassofoni, verso la teatrale decadenza della conclusiva “Gnole, Torgnoles et Roubignoles”. Sale da tè e carovane circensi. Oro che brilla e merda che puzza. Profumo di rose e sulfurea puzza di putrefazione. Musica stonata e puro jazz. Tango e folk popolare senza una terra. Musica classica e black metal. Chitarre distorte e fiati. Organetti e blast beat. Sassofoni e fisarmoniche. Urla e respiri. Canti e cori. Growl e tenori. Pura follia. Disinibizione artistica senza remora. La musica dei Pensées Nocturnes è tanto geniale quanto folle. E sia la follia che il genio sono ben presenti in copertina… e in tutto questo favolo booklet. La follia persiste poi nella favolosa interpretazione del concept dell’album, ovvero quella stupenda ed insalubre Francia dell’inizio del secolo scorso, con quelle strade strette e pericolose dalle quali non era scontato uscirne vivi, con quei bordelli tanto caldi quanto malfamati, tanto attraenti quanto pestilenziali, con quei pub degenerati dentro i quali l’anima della società pulsava, dove la birra si poteva pagare con denaro sonante o con sangue caldo. Esseri maledetti. Folletti perversi. Caricature malate fuoriuscite da un malandato teatrino itinerante, un circo tanto colorato quanto crudele, una carovana nefasta, portatrice di sventura, corrotta e lugubre. Loro sono unici. Loro sono i Pensées Nocturnes: per voi… dal 1909!
(Luca Zakk) Voto: 10/10