(Cyclone Empire) Erano gli anni ’80 e vollero darsi il nome di Pentagram, poi dopo molto tempo scelgono di chiamarsi Pentagram Chile, per distinguersi, si narra, rispettosamente dai doomsters americani, e ben più noti, Pentagram. I Cileni solo adesso arrivano a sfornare un vero e proprio album in studio, dopo una sequela di piccole produzioni e una vita nell’underground. Eppure di loro spesso si è sentito parlare, nelle fanzine e siti web amatoriali, insomma nelle nicchie underground. Ricordo che il live album “Reborn 2001” ha avuto una sua promozione dignitosa, anche grazie alla spinta delle due cover di Slayer e Venom che rimpolpavano la scaletta. Più di tutto però ci sono stati nel tempo anche testimonial importanti che hanno raccontato lodi sulla band, come Mick Harris (Napalm Death), Fenriz (Darkthrone) e poi va tenuto conto che Anton Reisenegger, chitarra e voce della band, ha militato nei Lock Up di Nick Barker (fenomenale ex Cradle Of Filth, Dimmu Borgir, Brujeria), Shane Embury (Napalm Death, Brujeria) e Tomas “Tompa” Lindberg (At The Gates). La band è anche passata attraverso uno scioglimento e seguente reunion e dunque il giusto traguardo per i Pentagram Chile deve essere “The Malefice”. Doveva arrivare un album vero e proprio e sancire questo sound che ricalca il clima degli Slayer degli esordi, di sicuro i Venom, Possessed, i Sodom di fine anni ’80, ma anche le prime istanze del death-grind, tipo Repulsion. Sono i segni particolari che anche la Cyclone Empire segnala nella promozione, ma è fin troppo evidente come queste sonorità sembrano giungere da sfere artistiche “antiquate” e trapiantate d’impeto in questo nuovo millennio. Sono pezzi retrò, è vero, ma sono i pezzi dei Pentargam Chile, cioè quelli che hanno sempre suonato dalla seconda metà degli anni ’80. L’old style suonato da chi c’era all’epoca e da chi sempre lo ha espresso. Ecco dunque che “The Malice” si presenta nella sua morbosa commistione death-thrash-black, accettando impeti e sussulti furiosi, melodie arcane e malvagie e tutto l’armamentario possibile per mettere in scena un sound nero e potente ma sempre conturbante nella sua estetica. Piacevole nelle sue dinamiche, accattivante nel riffing, espressivo nel drumming, l’insieme dei Sudamericani è una diabolica litania del metal. C’è il sound estremo e quell’attitudine unica e sincera che rende i Pentagram Chile qualcosa di più di un prodotto di nicchia. Scopriteli.
(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10