(Stygian Crypt) Esiste davvero il folk metal? Riformulo… cosa ha di folk il metal che porta il suo nome? Personalmente ho sempre creduto che il genere in questione nascesse dall’esigenza di discernere tra l’uso o meno di strumenti ‘tradizionali’. Già, ma di che tradizione poi? Si prenda ad esempio i Negura Bunget. Loro usano di fatto strumenti tradizionali della Transilvania e ci puoi giurare che se non li conosci e li ascolti potrai ad occhi chiusi indovinare le loro origini. Perché semplicemente lo trasmettono nel suono. Eccoci quindi arrivare ai Pereplut, gruppo russo che secondo me di russo non comunica proprio nulla. Si, vengono usati archi, flauti e percussioni particolari, ma nulla ricorda la loro bellissima terra. Non vedo differenza tra loro ed un gruppo a tematiche fantasy… di fatto entrambi parlano di un mondo indefinito. Aggiungiamoci un cantato in russo a dire il vero tanto bizzarro per il genere proposto da esser quasi sentito come estraneo al resto del lavoro. Un disco suonato pure bene, per carità… gli concedo un ascolto in una festa estiva sotto ad un tendone, ma di folk non sento proprio nulla…festaioli.
(L’album è già stato recensito in precedenza dal collega René Urkus QUI [NdR])
(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 5,5/10