(Erga Editions) Un teatro del Metal. Deve essere l’idea fissa di questo strambo artista italiano (precisamente di Genova) che già nell’ormai lontanissimo 1980 (annus mirabilis) aveva intitolato il suo primo disco “Perseo Miranda and His Theatre “. Il disco infatti riprende le sonorità del Precedente “Firmament” del 2011, e il tratto caratteristico di entrambi è proprio la varietà della proposta musicale. Allo stesso modo che in “Firmament” (e come nella sua ultima produzione, dopo il distacco dal gothic metal della seconda metà degli anni Duemila ) PM muta genere di continuo con anche troppa disinvoltura, pur se i vari generi utilizzati sono sempre riconducibili in qualche modo all’ambito del Metal anni ’80 e ’90. Goth, Thrash, Shock Rock, Death, Speed Metal e affini si affacciano sul palcoscenico dell’album, dopo essere stati introdotti dalla title track “Theatre Metal” (una specie di lunga overture ) alla stregua di personaggi di un teatro dell’assurdo senza una trama definita, il cui autore ha tentato un approccio sicuramente non convenzionale, con un filo conduttore che per sua stessa ammissione non è logico né musicale, ma puramente emozionale. Ecco il punto di forza di questo lavoro che è parimenti la sua debolezza; poiché, se l’esperimento affascina a prescindere e l’ascolto non annoia, d’altro canto è palese la mancanza di amalgama, cosa che tende ad indispettire non poco l’ascoltatore. Per gli amanti delle sperimentazioni musicali e dei concept, ma non per tutti.
(PrimEvil) Voto: 7/10