(Debemur Morti Productions) M. ed N. sono i Pestilength e la loro creatività concepisce il death metal con derive doom metal e sortite impensabili, eccentriche e allo stesso tempo stupefacenti. Il duo basco pubblica dunque il suo terzo album, mostrando riflessi doom metal, al quale spesso ha dato spazio nei propri lavori, nell’iniziale e intro “Intraexsanguination”, poi a seguire il death metal infernale dai riflessi brutal, doom e quasi slam si sviluppa in “Neerv”. In “Enthronos Wormwomb” i Pestilength piazzano una marcia divorante, oscura, brutale e poi arrivare di colpo, a metà composizione, in una soluzione tra alternative rock, con chitarra in arpeggio e non distorta, ambientazione riflessiva, quasi elegiaca e con il cantato in quel growl gutturale che va in sottofondo a questo scorcio impensabile e inatteso. Il duo basco segue poi i suoi percorsi soliti, mostrando i muscoli con riff energici ed oscuri, tipicamente death metal, flessioni improvvise e tenebrose, pattern ritmici tellurici, il tutto però in sfuriate e ripartenze, cambi di direzione imponenti nel resto dei pezzi. Sono nove in totale e M. e N. non abbassano mai la qualità. “Choirs of None” colpisce per quella estrema fusione tra doom e death metal, con quelle melodie destabilizzanti e maestose alla Morbid Angel degli esordi. Il riffing delle chitarre di M. è roba truculenta, un’accordatura torva, un plettrare poderoso per melodie maestose quanto truci per poi esprimere tensione e un invasamento con cadenze doom metal che spesso emergono nei pezzi. A loro modo contorti nello stile ma coinvolgenti nella resa, nell’atto ultimo del suonare i due Pestilength maneggiano con padronanza la loro materia sonora così altisonante, truce e spesso seducente.
(Alberto Vitale) Voto: 8/10