(Svart Records) Semplicemente PH, un detuning del moniker (che in origine era ‘Mr. Peter Hayden’) per questa band finlandese di ‘meta-rock’ che arriva al quarto album. Cos’è il ‘meta-rock’? Bella domanda, ma un ascolto approfondito, più o meno, ne spiega il significato senza dare una definizione chiara, definita, enciclopedica. La band stessa dichiara che il disco ha a che fare con il lasciare andare per poi ottenere, il raggiungere qualcosa in pieno dopo aver abbandonato tutto. E tutto questo in chiave spirituale, all’insegna della libertà. Pensando a concetti simili, risulta che “Eternal Hayden” è veramente la colonna sonora di simili pensieri, un viaggio introspettivo intimo dove il rock psichedelico insegue teorie post metal, passando ampiamente per dimensioni ambient, mettendo in discussione la band stessa, una band che si guarda allo specchio, che si riflette e riflette, materializzando una esperienza sonora intensa, dinamica, oscura ma stranamente brillante, quasi accecante. La monolitica opener, “Looking Back At Mr Peter Hayden”, sembra autobiografica e coinvolge per ben oltre sedici minuti con suoni, percorsi, evoluzioni, ritmi, strumenti. Trionfale, quasi marziale, “We Fly High”. “Reach” permette di sbirciare e percepire l’infinità del cosmo, mentre “Higher” destabilizza, innervosisce ma rilassa, integrando sonorità deviate in un contesto psichedelico. Chiude “Rock And Roll Future”, molto tetra ma anche molto melodica, sognante, con uno sguardo avanti, verso il fascino dell’ignoto. Dopo la trilogia, i loro primi tre lavori e dopo quindici anni di attività, una nuova band. Nuovo nome. Una band rinata, ridefinita, riconcepita. Tornano a delle origini, ma iniziano da un’altra dimensione. Un nuovo viaggio sonoro, eccitante, provocante ed entusiasmante.
(Luca Zakk) Voto: 8/10