(Bloodsheed666 Records) Complesso musicale viennese che vede in formazione Ph, voce, arpa e altri strumenti, Al alla chitarra, : al basso e Angst all’elettronica e campionature. Ecco venire fuori il nome Phal:Angst, che assorbe nelle proprie composizioni industrial, alternative rock e l’elettronica. Evocativi, capaci di trasportare nell’ascolto, ma Phal:Angst rappresentano un luogo di incontro tra Neurosis, Jesu, Mogwai, Scorn e cose del genere. L’atmosfera è la colonna portante dell’album, la divinità alla quale votarsi e innalzare melodie malinconiche, stranianti e che pian piano montano in un vortice di emozioni contrastanti. Molto più alternative rock che altro gli austriaci, eppure la musica non appare mai flebile, aspetto di cui ne soffre in alcuni casi questo genere. Leggera di sicuro ma costantemente proiettata a crescendi che si impongono sprigionando forza e contrasti. Tre pezzi di oltre nove minuti con “Comeuppance” a svettare per la seconda parte molto interessante, per un’andatura che mischia Nine Inch Nails, Pink Floyd e Justin Broadrick. “Despair II” arriva a ben oltre i dodici minuti, mentre di poco meno dodici è la durata di “They Won’t Have to Burn the Books When Noone Reads Them Anyway”. L’album ospita anche due remix di cui “Despair II”, operato da Will Brooks aka Mc Dälek proveniente appunto dalla realtà hip hop-ambient Dälek, decisamente accattivante. “The Books” è realizzato dal già citato Justin Broadrick (ex Napalm Death, i rivoluzionari Godflesh, Jesu ecc.) che si materializza con il suo stile che determina e plasma incubi e paure. Chi è sensibile all’arte di certi nomi citati e agli stili appunto descritti, con “Phase IV” troverà un altro mezzo per riconoscere se stesso e il proprio animo.
(Alberto vitale) Voto: 7,5/10