(Revalve Records) ‘Brutta bestia’ questo lavoro dei Phenium. “No More Humanity” mi ha preso molti ascolti e non da meno continue riflessioni. Probabilmente questo è già un buon punto di merito per la band romana, la quale non risulta statica e prevedibile dal pèunto di vista del songwriting. Il genere è qualcosa tra melodic death metal, gothic, metalcore, ma tutto in una veste di concertazione, di equilibri e modulazione di questi stili che coesistono tra di loro, attraverso una valenza quasi di tipo progressive. I pezzi risultano un amalgama di parti, di accelerazioni e frenate, con quel giusto tocco prog e con l’arricchimento di una voce femminile, Arianna Bonard, la quale affianca il lead vocals Michele Finelli, uno che passa dal growl allo scream con buona facilità. Pezzi arricchiti da mid-tempo, breakdown, fasi scandite, assoli tipicamente metal, un insieme sonoro appunto ricco e difficilmente prevedibile. Non mancano momenti accattivanti, orecchiabili, ma sono elementi, momenti all’interno della lunga catena sonora. Distorsioni dure, possenti, forse un poco troppo cupe, ma dannatamente metal nel loro essere. La melodia generale di “No More Humanity” è foderata di metallo in ogni suo aspetto. Una caratteristica peculiare dei Phenium è la capacità di saper creare ritmi e riff che scandiscono passi esaltanti e potenti, spesso dal carattere thrash metal o anche crossover. Resta da dire, ancora una volta, che l’album non è semplice: va ascoltato, gli va data attenzione ed ogni fase di ascolto permette di intuire e sentire meglio cose, suoni, cantati, ritmi. “No More Humanity”, ovvero ono 23’ totali di musica ben studiata.
(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10