(Godz Ov War Productions) Secondo album per la band statunitense e a tre anni dal precedente omonimo. Sanguinari e marcescenti musicisti di Milwaukee, i Pig’s Blood presentano il death metal nella versione più ruvida che si possa pensare, con un suono da cantina e un modo di rigare diritto che a tratti scimmiotta lo stesso genere e il black metal. Voce in scream doppiata da versi gutturali, blast beat che vanno giù a scariche, chitarre dalle accordature basse e come se non bastasse il quattro corde che doppia attraverso un volume imponente. La band non rappresenta la raffinatezza, eppure non suona male. Lo stesso lavoro di arrangiamento negli stacchi di Brian Serzynski è da lodare. Tuttavia il credo dei Pig’s Blood è quello di caricare a testa bassa, con quei gorgoglii del riffing e linee vocali che farebbero gola anche a una brutal death metal band. “A Flock Slaughtered” è morte e putrefazione, è sangue e ossa frantumate, è depravazione e anticristianesimo. Magari è tutto sovraccarico, anche le influenze di Deicide o Autopsy, tutto infatti è portato all’estremo, magari per riderci su ma dietro una truce cortina infernale.
(Alberto Vitale) Voto: 7/10