(Apollon Records Prog ) Stravaganza. Eccentricità. Il secondo album degli scandinavi Pixie Ninja è uno stimolo psicologico travolgente. Album completamente strumentale, ispirato a storie di Lovecraft, sferzato da strumentazioni vintage come orchestron, maestrovox, fender rhodes e mellotron, le quali risultano un modernariato elettronico appartenente ad epoche precedenti alla moderna elettronica stessa. Divagazioni proto-digitali con un basso strepitoso e pulsante, ricordano i geniali Hawkwind, materializzando tuttavia una dimensione sonora originale e personalissima. Spazio siderale. Cosmo senza fine. Equilibrio instabile tra forze terrene ed energia proveniente dallo spazio. Voci che compaiono dal nulla. Violoncello che provoca, organi e diavolerie elettriche dimenticate dai cataloghi di moderni sintetizzatori. Destabilizzante e introspettiva la contorta title track. Progressiva e iper calorica “Leng Plateau”, siderale ed oscura “CosmiK”, vibrante e ricca di suggestione “Hutchinson Cipher”, mentre la conclusiva “Strange Days” crea uno stato di ipnotica malinconia, quella malinconia che emerge osservando con abbandono uno scenario naturale incontaminato. Un viaggio senza meta il quale porta molto lontano, oltre ipotetici confini, oltre la materia, oltre la vita stessa.
(Luca Zakk) Voto: 9/10