(Art Of Melody Music / Burning Minds Music Group) Il compositore e polistrumentista Dario Grillo (Violent Sun) torna all’attacco con il terzo album del suo progetto Platens, il seguito dei due dischi usciti nel 2004 e nel 2014. Ma Dario, pur componendo, suonando, cantando e producendo, non punta all’egemonia totale, al puro essere solista e, anche questa volta, si fa affiancare da un manipolo di altri artisti di prim’ordine: prima di tutto alla batteria c’è il fratello Alex Grillo, poi altri ospiti coprono ruoli alle tastiere, alle voci, agli assoli di chitarra, arricchendo quindi di molto l’intenso lavoro che il compositore è riuscito a creare per conto suo. In questo album troviamo infatti la vocalist Katya Miceli (la quale si è esibita anche a ‘The Voice of Italy’), il tastierista Gabriels, confermando la collaborazione di lunga data con Dario, ed i chitarristi Mirko Turchetta, Dan Logoluso (Timesword), Orazio Fontes (Grey Owl) e Davide Perruzza (No Gravity), tutti impegnati con degli ottimi e personalissimi assoli. L’album viene etichettato come melodic rock/AOR, ma è una di sorta inganno, una palese divagazione di marketing, in quanto “Of Poetry And Silent Mastery” è un disco di maestoso metal melodico, deliziosamente tecnico, ricco di una teatralità che non evita assolutamente divagazioni favolose in ambito symphonic e power metal, pur riuscendo a risultare spesso introspettivo e ricco di una magia sonora intima e suggestiva. Dario ha una voce potente e grintosa, cosa che si rivela fin dalla bellissima opener “Conspiracy”, uno dei brani con le tastiere di Gabriels, un pezzo lontano dall’AOR e -per fortuna- dannatamente metal! “Wait For Me” è un bellissimo pezzo che occupa i territori di bands quali Stratovarius, Helloween e, perché no, Malmsteen, mentre “Easily” segue la stessa direzione ma con qualche spunto più pop, più radio compatibile, con un ritornello capace di installarsi in testa in modo permanente. Favolosa la heavy power ballad “The Path”, graffiante il metallo dell’irresistibile e pungente “End Of The World” (feat. Gabriels e Dan Logoluso). Il power/symphonic diventa più teatrale e più prog con “Paralyzed” (feat. Davide Perruzza), mentre è coinvolgente “Winter”, traccia malinconica arricchita dalla bella voce di Katya Miceli. Appare una irrefrenabile aura ottantiana su “Open Arms” (feat. Mirko Turchetta) e “Where The River Flows”, mentre è struggente ma ricca di speranza “Give Or Let Go”, traccia con sonorità vintage molto stuzzicanti. Ottimo lavoro di tastiere e piano su “Close But Far”, l’altra canzone con Katya Miceli, intensificata dall’assolo di Orazio Fontes. Nella versione giapponese ci sono varie bonus tracks, mentre in quella europea è presente una interessante “Fragile”, canzone cantata in italiano, forse il vero pezzo AOR dell’album. Dario Grillo non ha torto quando parla del suo album; l’artista mette infatti in evidenza quanto la musica sia diventata, al giorno d’oggi, un qualcosa di frenetico, legato alla performance e non all’arte, una specialità che sembra appunto diventata una gara, una competizione… come poi confermano i vari ‘talent show’ che infestano la televisione, senza poi contare quel lato commerciale completamente privo di fondamenta evidenziato dal fatto che certe nuove band saltano fuori dal nulla senza un minimo di gavetta, venendo ‘imposte’ al pubblico ben prima che quest’ultimo le possa acclamare, forzando quindi una moda non più basata su un reale valore qualitativo. Questa gara folle devasta la qualità dell’arte, la quale per definizione viene dall’ispirazione e dal momento, ovvero il contrario di un freddo processo industriale; ecco… se condividete -come me- questa tragica visione dell’arte e della musica di oggi, allora dischi come “Of Poetry And Silent Mastery” sono un’autentico toccasana, una favolosa vacanza in un paradiso naturale lontano, un posto dove l’arte torna al suo posto, generando emozioni e sensazioni, occultando completamente tutto il resto.
(Luca Zakk) Voto: 9,5/10