(Karisma Records) Progetto della metà degli anni ’80 (scioltosi nel 1990), palesemente pop, deliziosamente sensuale, ma in qualche modo pregno di oscurità sexy. I musicisti alle spalle della band di allora, hanno deciso di riregistrare il catalogo, e questo “It Could Be Home” è uno -il primo- dei risultati. Tanto per collocare chi e dove, ecco le notizie base: i Plenty sono il lavoro dell’inglese Tim Bowness prima dei No-Man, band creata con Steve Wilson dei Porcupine Tree. Siamo su territori David Bowie o Peter Gabriel. Metal? Manco l’ombra… ma è innegabile che oggi, guardando ad allora, questi brani assumono un gusto diverso, un magnetismo nuovo: musica che all’epoca apparteneva al nemico -vista dal punto di vista metal- oggi risulta attraente, simbolicamente associata ad un’epoca che alla musica ha dato tanto, fin troppo. Un’epoca della quale sentiamo la mancanza. Questa release, gestita dalla norvegese Karisma, è di fatto una compilation di brani riregistrati e riprodotti da zero… quindi a cavallo tra un revival ed una reunion, tra un best-of ed un nuovo album. Pop ottantiano immerso in un gusto gotico ed oscuro dolcissimo. Un disco che forse non occuperà alcun posto sul vostro lettore CD, ma un disco che merita un nostalgico e sognante ascolto… magari durante una serata rilassante, con un drink ed un sigaro i quali chiudono le porte in faccia alla dura giornata appena vissuta.
(Luca Zakk) Voto: s.v.