(BTF) Elegante, esotico, evocativo e poetico incipit per “Eurasia”, il brano d’apertura dell’album con i suoi quasi undici minuti, ed ecco aperta la dimensione di “Percorsi”. Un cammino, tanti percorsi, strade. Luoghi e paesaggi che si susseguono in questo progressive raffinato e italiano. Italiano perché si sente il peso, la storia, la tradizione, quell’alto senso del prog rock italico degli anni settanta che rivive in questi sei musicisti. “Eurasia” è un’interpolazione tra violino, ritmi e fughe di chitarra e pianoforte. Quest’ultimo è di Lorenzo Semeraro, che accompagna la voce di Grazia Maremonti in “E Mi Vedrai… Per Te” in un incipit delicato, seguito da un fremito degli altri musicisti che creano sussulti e risacche sonore. Nei cinque pezzi brillano tutti: Massimo Bozza al basso, Silvio Silvestre alla chitarra e Gianmarco Franchini sono gli altri non ancora citati. Monopoli è l’autore delle musiche, mentre la scrittrice Maria G. Pagnotta ha vergato i testi per i pugliesi. Sono passati otto anni da “Atto I” e i Plurima Mundi rifioriscono con un tasso melodico dominante in questo album, equilibrato da suoni caldi, netti. In fatto di suoni poi “L… Tu per Sempre” è la canzone più emozionante, dove le note sprigionano timbri colorati. “Male Interiore (La Mia Età)” è la composizione più lunga, oltre dodici minuti, ma anche quella più intensa. Il testo è profondo, salutare per certi aspetti e la vastità di stile e tecniche dei Plurima Mundi è impressionante. Nelle sue prime battute poi si ricorda gli Emerson Lake & Palmer di “Pictures at an Exhibition”. Il quinto pezzo è bonus track, cioè la single versione di “L… Tu per Sempre”. Al di là dei suoni, della pura tecnica, mai esacerbata, e dello stile, i Plurtima Mundi espongono un corollario di sequenze melodiche e tutte di grande fattura.
(Alberto Vitale) Voto: 8/10