(Inferna Profundus Records) I Poccolus sono un po’ una leggenda metropolitana del black sotterraneo. Attivi sin dai primi anni ’90, si sono esibiti dal vivo davvero soltanto una manciata di volte, pubblicando solo un unico omonimo album ufficiale nel 1996 e che qui viene riproposto in tutto il suo tremendo potere. Nonostante sia passato un quarto di secolo, questo album non ha perso il suo peculiare suono. Il black di cui si parla qui è davvero primordiale, debitore della prima ondata norvegese del genere. Non stupirà quindi sentire dei rimandi ad entrambe le anime di Burzum, quella più cattiva degli inizi e quella minimale ed atmosferica maturata in seguito, in modo tale che nell’intero album si cerca perennemente un equilibrio tra questi due elementi. Il risultato risulta abbastanza sbilanciato verso la parte più oltranzista del suono nero, ma con rimandi frequenti a suoni primordiali e atmosferici. La voce poi è davvero bizzarra; stridente e sgraziata, amplifica se possibile il senso di alienazione già comunicato dalla parte strumentale. Davvero un ottimo album, unica perla di un gruppo che non si sa nemmeno se si sia mai sciolto o riformato, come da vera tradizione black old school.
(Enrico Medoacus) Voto: 9/10