(Spider Rock Promotion) I napoletani Poemisia hanno prodotto davvero un signor debut! “La Danza degli Spiriti” è infatti il loro primo full-“length” (segue all’ep “L’occulto Desio” dell’anno scorso) e offre una ventata di freschezza e originalità in un genere inflazionato come il symphonic gothic metal, che ormai molti appassionati snobbano a prescindere. Che errore sarebbe, in questo caso, ignorare i Poemisia! Sicuramente i bei testi nella nostra lingua, che si alternano in buona proporzione a quelli classicamente in inglese, contribuiscono alla riuscita globale del disco. Meravigliosamente atipico il “Prologo”, che si apre sulla recitazione di ‘Cruda Amarilli’, un madrigale di Claudio Monteverdi (musicista italiano del primo ‘600), e procede poi su toni epico-cinematografici fino all’opener, che è proprio una ‘metalizzazione’ dello stesso madrigale. Musicalmente siamo dalle parti dei Nightwish più teatrali, ma il cantato in italiano e le sovrapposizioni vocali rendono il pezzo originale e ‘magico’. Sostenuta e potente “Amnesia”, mentre la titletrack ci offre i vocalizzi altissimi e vagamente burleschi di Tina Gagliotta. La “Sonata al Crepuscolo” si apre su toni da musica rinascimentale per poi sfociare in un mid-tempo alla primi Rhapsody. “The Innocence of a dead Child” si apre su splendidi vocalizzi di Tina e procede con un pathos fortissimo, capace veramente di emozionare anche gli ascoltatori più reticenti a queste sonorità. Il vero colpo da maestro, però, i Poemisia se lo sono riservato per la fine: “Anemone”, alla quale partecipa anche Sakis Tolis, dei Rotting Christ, porta all’estremo tutte le componenti gotiche e da soundtrack del sound, con versi in latino, lo screaming potente dell’artista greco, intermezzi pianistici e una atmosfera generale sontuosa e decadente. Un disco che (purtroppo e spero per ora) esce soltanto in digitale, ma che può davvero farsi notare per le sue splendide canzoni.
(Renato de Filippis) Voto: 8/10