(Svart Records) Space rock, cosmic rock, space metal e anche psichedelia e anche del prog. Tutto questo è auspicabilmente possibile ritrovarlo nei finlandesi Polymoon. Se Finlandia e psichedelia sono due tracce che portano a pensare agli Oranssi Pazuzu, sarà meglio prendere questa equazione con le molle. I Polymoon assorbono nel proprio sound chitarre molto più settantiane e con momenti noise e rimandi anche se sporadici a Hawkwind, con melodie molto più distorte ma imparentate con Ozric Tentacles. Molto elettrici, molto caotici ma non disordinati e il tutto grazie a delle fuzz-guitars. Le atmosfere sono misteriose e ovviamente spaziali, come per “Helicaling”, oppure epiche e vivaci, come in “Lazaward”. La psichedelia nei finlandesi trasuda ritmo, esprime movimento. Le composizioni non sono statiche e i Polymoon non si adagiano sul semplice stiracchiare i pezzi, ma provano a creare progressioni di ritmo, di melodie e riff. Uno spazio sognante, non propriamente lisergico, dominato da lampi di epica maestosa e percorso da venti che evolvono atmosfere in movimento. “Caterpillars of Creation” è una dimensione a se stante ma di vaste proporzioni.
(Alberto Vitale) Voto: 8/10