(Soulseller Records) L’album si avvale di un lotto di pezzi nettamente black metal, pur con sporadici esempi di hardcore e tracce di pagan black metal. Questo vuol dire che a brani come “Unser Weg nach Elysium”, appunto un monumentale esempio di black metal, corrispondono anche cose come “Das Rad des Ixion” dove qualche oncia di hardcore compare lungo il percorso del brano. “Schöpfungswut” è un’agguerrita missiva di black metal teutonico, veloce, sparato a mille e con un nuovo cantante, il chitarrista Tongue dei Chaos Invocation. I tedeschi compongono sei pezzi dalla durata sostenuta, arrivando a toccare quasi i 47’ di musica, distribuiti su un percorso tutto sommato scorrevole, tracciato con un atteggiamento grintoso da parte dei Porta Nigra e al contempo spietato. I momenti d’urto dell’album sono l’opener “Die Kosmiker” e la titletrack, due perfetti esempi di ‘pure black metal’, insieme alla succitata composizione “Unser Weg nach Elysium” e queste tre presentano anche un cantato che tenta soluzioni diverse, soprattutto nella terza. La durezza del black metal dei Porta Nigra si avvale delle giuste tinte di oscurità e decadenza. Una fruttiera in argento dallo stile settecentesco ricolmo di frutta ammuffita e insetti che svolazzano intorno su uno sfondo nero, è l’adeguata copertina per questo nuovo album dei Porta Nigra. “Schöpfungswut” a cinque anni dal secondo album “Kaiserschnitt”, sembra piuttosto distante dall’album d’esordio “Fin de Siècle”, QUI recensito, eppure è denso di quell’atmosfera unica che i Porta Nigra sanno costruire nella loro musica.
(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10