(Argonauta Records) Diciamo la verità: un disco post metal viene generalmente giudicato bene da noi recensori. Questo genere è ‘raccomandato’: mentre tantissimi stroncano il power o il gothic metal per partito preso, i suoni decadenti e rabbiosi alla The Ocean attirano molto di più il favore della critica di questi anni. Però questo, a mio modesto parere, crea un piccolo problema: diventa più difficile capire, in questo generale livellamento verso l’alto, quando una band valga davvero… insomma, tutto questo per dirvi che i russi Poseidon, nonostante il genere suonato, valgono eccome! Questo è il loro debutto di ‘cinematic post metal’ (o almeno così lo chiamano) e lo trovo, in qualche passaggio, immensamente potente. “The Death of the first Titan” è un metal corposo, atmosferico e a tratti quasi dissonante nei suoi improvvisi scatti di violenza, ma con aperture maestose quanto inquietanti. Nel corso del disco ‘moriranno’ altri due titani: spicca in particolare il terzo movimento, con il suo finale terremotante. Variabile in modo accattivante “Through the Ages”, che passa a scenari filmici a momenti vagamente tribali; ammaliante pure “Lotuses burning in the Fire of Hell”, mentre è un singolo perfetto “You are not alone”, con il suo refrain immediato. Per coloro che si cibano della rabbia che c’è ‘dopo’, un’uscita che andrebbe ascoltata con grande attenzione.
(Renato de Filippis) Voto: 7,5/10