(Metal East Productions / Barhill Records) Davvero convincente questo debutto omonimo per Praetor, formazione franco lussemburghese dedita ad un thrash metal Bay Area style. Forti dell’esperienza maturata all’interno di varie realtà minori, i membri della band uniscono le loro forze nel 2019, rilasciando prima d’ora solo un demo ed un paio di buoni singoli. Quello che colpisce immediatamente è l’affiatamento della coppia di asce formata da Noémie Bourgois e Hugo Nogueira Centeno, quest’ultimo impegnato anche al microfono, molto abili nel costruire ottimi riffs potenti e veloci rasoiate, mettendo allo stesso tempo in mostra notevoli doti soliste. Completano la line up l’eclettico bassista Sebastien Gouttes ed il potente batterista Alex Raising. Le influenze più evidenti provengono da Testament, Death Angel, Metallica e Slayer, con una buona alternanza tra partiture intricate e devastanti accelerazioni, il tutto eseguito con l’entusiasmo degli esordienti e con la perizia dei veterani. L’unico appunto che mi sento di fare riguarda la voce: lo stile vocale di Hugo Nogueira Centeno si rifà infatti in maniera fin troppo palese a quello di James Hetfield, cosa che a me personalmente piace molto, visto che adoro la voce del leader dei Four Horsemen, la quale però è talmente caratterizzante che ogni tentativo di imitazione sfocia immediatamente nella clonazione. Consiglierei quindi di maturare uno stile maggiormente personale e meno accostabile a quello di mostri sacri. Al di là di questo, l’album è un piacere per ogni appassionato del thrash più puro ed incontaminato.
(Matteo Piotto) Voto: 9/10