(Nordvis Produktion) Mezz’ora di eternità. Il dark folk alternativo dei tedeschi Prag 83, toglie il senso del tempo, toglie il collegamento con il mondo, scava nel profondo, libera i demoni. I vostri demoni. Con i quali dovrete guardavi in faccia. Dritto negli occhi. Vagamente ispirato a Franz Kafka, questo “Metamorphoses” è inquietante, ossessivo, deliziosamente oscuro, ricco di magia, suggestione, oscura emozione. Otto tracce immense, che ricordano un po’ certi Kataonia, ma anche un profondo abbandono verso tematiche folk (con relativi strumenti unplugged), il tutto immerso in atmosfere suggestive esaltate da un singing clean in perfetto stile darkwave, ma anche inequivocabilmente dark prog. “A Hunger Artist” è triste, malinconica, piovosa. “Nachts” si addentra in un triste folk strumentale, prima dell’inquietudine di “The Castle”, una traccia che cattura completamente, annullando qualsivoglia collegamento terreno. La voce su “The Devil’s Heart” è suggestiva, triste, coinvolgente, mentre con “The Judgment” assume sembianze eteree, lontane, quasi in geniale dissolvenza. Stupenda la quasi title track “Metamorphosis”: un po’ dark, un po psichedelica, un po’ heavy, magicamente tetra con singing privo di vita e parlato in tedesco. Trentacinque minuti privi di dimensione: un folk che si allontana dalla terra, un dark etereo che torna materiale. Trentacinque minuti che sembrano cinque, trentacinque minuti che non finiscono mai, persistenti, capaci di confondere ed ingannare la percezione del tempo.
(Luca Zakk) Voto: 9/10