(Blood Harvest) Doppio 7” per Pregierz, duo Polacco nato nel 2013 dedito ad un death/black primordiale, alquanto grezzo e minimale, con marcate influenze doom che rendono solenni certi passaggi, che si contrappongono alle sfuriate tipiche del genere. L’influenza principale dei Pregierz (o almeno quella maggiormente evidente) è quella dei Celtic Frost, dai quali prendono il riffing sulfureo e cadenzato, mentre le parti più furiose ricordano i primi Bathory, quelli più brutali e meno epici. “Dawn Of Horror” è un’intro di musica classica, sinistra e molto cinematografica, con urla in sottofondo piuttosto inquietanti. “Shallow Grave” parte con un riffing brutale, grezzo reso ancor più oscuro dalla produzione low-fi. Nel finale, il brano rallenta, e una voce concitata narra qualcosa che non riesco a capire (credo sia qualcosa in Polacco). “Cierpietnica” è dominata dalla batteria, che ha il compito di rendere dinamico con accelerazioni e rallentamenti, l’unico riff, ripetuto ossessivamente, che costituisce l’intero pezzo. “Crawling Abomination” è prettamente thrash metal, sporco e marcio, sulla scia dei primissimi Sodom. “Purification in fire” ha un incedere iniziale lento e angosciante, di matrice doom, prima dell’accelerazione che riporta il brano in territori death/black metal. Improvvisamente, a metà canzone, parte un intermezzo di pianoforte che esegue una melodia medievaleggiante, seguita da un finale furioso e brutale. Sicuramente i Pregierz mettono molta passione nella loro musica; l’amore per le sonorità estreme di fine anni ’80 è evidente. Bisogna, però dire che spesso le canzoni sono piuttosto prevedibili, e ogni passaggio sa di già sentito, con il rischio che “Blood Sanctions”, pur non essendo un brutto EP, passi semplicemente inosservato.
(Matteo Piotto) Voto: 5,5/10