(Atomic Fire Records) Tredici album in carriera con “Code Red” per gli inossidabili Primal Fear. Dalle note iniziali dell’opener “Another Hero”, con un riff che ricorda i Ministry e altre mille cose forse, si avverte che l’heavy/power metal dei Primals è ben cromato e luccicante. “Code Red” presenta un ritornello caldo, accomodante per i più, ben studiato, ben arrangiato e tutto quanto segue ciò è un invito all’ascolto. “Code Red” in poco meno di un’ora presenta un buon lotto di pezzi. Tutti hanno un incipit con il loro riff che si stampa, la batteria che sostiene il passo, segue lo sviluppo del riff iniziale ed ecco Ralf Scheepers che introduce le linee vocali e svolge il resto. Una struttura ben rodata, la quale ha fatto comunque le fortune della band tedesca che tra Sheepers, Tom Naumann, chitarrista, e Mat Sinner, bassista nonché cori, ovvero il nucleo storico della band, è sempre stata capace di produrre delle buone canzoni heavy metal. Power o speed o cos’altro si voglia affermare sui teutoni, sono elementi saldi e floridi. Ecco dunque che anche questo album a tre anni dal precedente “Metal Commando” (QUI recensito) i Primal Fear si ripropongono con la stessa capacità compositiva. OK, nessuna novità, rivoluzione e a dirla tutta neppure un tocco esecutivo di chissà quale portata ma le loro canzoni funzionano. Aspetto non è secondario nell’età in cui la musica sembra vere detto veramente tutto. E poi, ci si chiede, non è un piacere rivedere ancora una volta l’aquila sulla copertina?
(Alberto Vitale) Voto: 8/10